15 giu 2011

LA LIBERTA' CHE GUIDA IL POPOLO - DELACROIX -

LA LIBERTA’ CHE GUIDA IL POPOLO

A cura di Marco Menna
Una delle più celebri rappresentazioni artistiche della libertà è “La libertà che guida il popolo”, del pittore francese Eugène Delacroix (1798-1863), dipinta nel 1830, ma esposta al Louvre in modo permanente solo a partire dal 1861. L’opera, infatti, fu giudicata “eccessivamente propagandistica”, nonostante fosse stata acquistata dallo stesso Stato francese.

Il dipinto nasce in relazione ai moti rivoluzionari del luglio 1830 che, in soli 3 giorni (dal 27 al 29), portarono al rovesciamento del regno di Carlo X e all’instaurazione della monarchia costituzionale sotto Luigi Filippo d’Orléans. Fu un grande evento storico che vide la popolazione parigina, dopo gli anni della Rivoluzione Francese, ancora una volta protagonista sulle barricate.

Il 16 ottobre 1830, Delacroix scrisse a tale proposito: “Ho cominciato un tema moderno, una barricata; […] se non ho combattuto per la patria, almeno dipingerò per essa”.

L’idea compositiva del quadro deriva da “La zattera della Medusa” di Géricault, che Delacroix ammirava molto e per la quale aveva posato come modello. Vi è un impianto piramidale e una spinta dinamica da sinistra a destra; il movimento è però diverso rispetto al quadro di Gericault: i personaggi della Medusa indietreggiano rispetto all’osservatore, nella Libertà invece avanzano con impeto, come a reclamare la partecipazione all’avvenimento. Il giovane morto seminudo, con un solo calzino a un piede, ricorda, in posizione opposta, il naufrago che sta scivolando dalla zattera.

La libertà è simboleggiata dalla donna al centro del quadro, che avanza sicura a seno scoperto, sventolando la bandiera francese e tenendo ben saldo il fucile. Il suo viso è rivolto indietro, verso i compagni che stanno combattendo; è lo sguardo della libertà che tiene unito e guida il popolo, dove tutti insieme, popolani e borghesi, partecipano alle “tre giornate gloriose”.
La donna - realistica fin nella peluria sotto le ascelle - è protagonista indiscussa del momento tumultuoso; tuttavia, essendo ritratta come fosse una dea, assume un valore allegorico che segue la tradizione. Delacroix dimostra qui tutto il suo talento nel saper armonizzare elementi allegorici e realistici.

Nell’uomo con fucile e cappello a cilindro è riconoscibile il pittore stesso; secondo alcuni critici, il bambino con le pistole avrebbe ispirato la figura di Gavroche, monello parigino che ne I Miserabili di Victor Hugo, muore combattendo eroicamente. Il realismo seicentesco si manifesta anche nei corpi caduti in primo piano, che servono a evidenziare il pericolo e la paura della morte, mentre tutto intorno è il fragore della lotta, che coinvolge borghesi, popolani, soldati e bambini. Tutta la città (di cui si scorgono in lontananza le torri di Notre-Dame) è avvolta nel fumo delle cannonate e degli incendi.

elacroix visse intensamente l’esperienza del Romanticismo, interpretandone il significato più profondo, attraverso la pittura. Nella Libertà che guida il popolo, Delacroix non illustra semplicemente un fatto storico, ma esprime la sua reazione personale, il suo sentimento immediato e profondo di fronte a quel fatto indimenticabile.

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