29 set 2011

Il Giuramento degli Orazi Jacques Louis David


Il giuramento degli Orazi può essere considerato come il manifesto del neoclassicismo, quindi come momento di rottura con la pittura di facile lettura degli artisti francesi che fino ad allora erano stati favoriti del re.
La scena che sembra tratta da un bassorilievo romano si svolge entro un ambiente che richiama i nitidi caratteri dell'architettura antica. I personaggi, vestiti fedelmente all'antica, sono organizzati in tre gruppi: i centurioni che giurano di vincere o di morire sulla sinistra, le due donne piangenti e la madre che protegge i figli sulla destra, al centro il padre che esorta i figli alla vittoria offrendo loro delle armi.
Per David l'antico diviene modello non solo formale ma anche morale, tanto che egli sceglie di rappresentare il momento di maggiore drammaticità fissando i suoi personaggi in una immobilità definitiva. Considerato oggi uno dei capolavori di David, quando il dipinto venne esposto all'Accademia di Francia a Roma, la critica si abbandonò a feroci commenti, scandalizzata da quello squallido portico costruito con rozze colonne e rozzi muri per mettere in evidenza la semplicità dei tempi.
L'Opera
Per ironia della sorte il dipinto, impregnato di idee repubblicane, venne commissionato a David da Luigi XVI. Eseguito durante il soggiorno a Roma, fu esposto nel 1784 nell' Accademia di Francia, allora presso Palazzo Mancini; nel 1785 venne spedito a Parigi per essere esposto al Salon dove ricevette una migliore accoglienza rispetto all'insuccesso registrato a Roma.
Nel 1798 il quadro venne esposto al Musée de l'École Française a Versailles, allora in fase di organizzazione, quindi nel 1803 fu trasferito al Musée du Luxembourg e dopo la morte di David sistemato al Louvre. Dell'opera esiste un considerevole numero di disegni preparatori.
Il quadro si divide idealmente in tre riquadri distinti, segnati dai tre archi a tutto sesto dello sfondo.
Nel primo riquadro ci sono i tre fratelli Orazi. Sono visti di scorcio così che sembrano quasi formare un
corpo solo.Hanno le gambe leggermente divaricate in avanti, il braccio proteso. I loro lineamenti sono tesi, le espressioni sono concentrate: esprimono tutta la determinazione che li porta a sacrificare la loro vita per la patria. Al centro, nel secondo riquadro, c’è il padre. Ha un aspetto solenne. Ha in mano le tre spade che sta per consegnare ai figli dopo aver raccolto il loro giuramento. L’altra mano è sollevata in alto, a simboleggiare la superiorità del principio per il quale vanno a combattere: la difesa della patria e delle loro famiglie. Nel terzo riquadro ci sono le moglie degli Orazi con due figli. Sono accasciate ed addolorate anche se non compiono gesti di teatrale disperazione. Non piangono neppure. La loro sofferenza è intensa ma composta. Sopportata con grande dignità, perché comprendono la necessità del sacrificio dei loro uomini. Il soggetto storico è qui utilizzato con un unico contenuto: l’esaltazione dell’eroismo. Eroi sono coloro che volontariamente scelgono di mettere a rischio la propria vita per il bene comune dei propri familiari e della propria terra. L’eroe, in questo quadro, ha caratteri di intensa virilità che contrastano con i molli caratteri dei tanti damerini che affollavano la società aristocratica del
Settecento. Ma non è un attributo solo degli uomini. Eroiche sono anche le donne che devono pagare il prezzo del dolore. La differenza psicologica dei personaggi viene resa in forme visibile dalle loro pose: diritte e tese le linee che formano gli uomini, curve e sinuose le linee che disegnano le donne.
Rispetto alla pittura rococò, che cercava la sensualità della visione con colori tonali, luci calde e ombre accoglienti, la pittura di David si mostra al contrario fortemente idealizzata.

La luce che illumina la scena è netta e tagliente, le forme sono disegnate con grossa precisione, il rilievo dei corpi è affidato al più classico del trattamento chiaroscurale. Nulla deve essere seducente per l’occhio o i sensi. L’immagine deve invece colpire la coscienza dell’osservatore.
Non deve offrirgli consolanti sensazioni estetiche ma deve smuovergli il cuore. Deve richiamarlo a valori forti. Valori come l’eroismo. Valori tanto necessari in una fase storica come questa in cui la società francese si prepara a quella rivoluzione destinata a cambiare il corso della storia europea. Il richiamo all’eroismo è il grande contenuto di questo quadro. Un contenuto etico. Un contenuto forte. E, per far ciò, il David abbandona del tutto quella sensazione di attimo fuggente che caratterizza tutta la pittura del Settecento rococò. Egli sceglie di rappresentare la vicenda secondo la tecnica del momento pregnante.
Il momento eterno. Quel momento in cui la coscienza cambia per sempre per una scelta che non può più
farci tornare indietro. Quel momento da consegnare per sempre alla storia. Il quadro di David fu realizzato a Roma e poi trasportato a Parigi.
Il successo che ebbe fu immenso e decretò la fama di David.

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