26 apr 2011

MANTEGNA: IL CRISTO MORTO


Il Cristo morto è uno dei quadri più famosi di Andrea Mantegna.

Cristo è ritratto morto, supino, su di un letto di marmo. È affiancato da figure che piangono la sua morte, Maria, San Giovanni e da una terza figura, probabilmente, la Maddalena.

Sono fortissimi i contrasti di luce e ombra. Inoltre, il realismo della scena è accentuato dalla prospettiva, violenta e quasi tragica, ( in molti, pensano che il Mantegna sia stato ispirato dalle prospettive ed i volumi di Donatello ), che accorcia la figura, distorce dettagli anatomici, ma volumizza altre parti del corpo del cadavere. C’è una tensione fortissima, unica che, nonostante la dammaticità dei lineamenti, del corpo, la sua posizione prospettica, e la sua collocazione, lo rende unico, bellissimo.

Il Mantegna, fu uno dei primi artisti a ritrarre il dramma umano attraverso prospettive, volumetrie di corpi che si contrapponevano con l’ icona dell’ideale sacro, fatto invece di simbolismi e austerità e compostezze anche nei riguardi della morte.

Molto evidenti, sono i fori nelle mani e nei piedi del Cristo, e nei volti delle alre figure, invece tutti i tratti anatomici espressivi sottolianeano il dramma. Il torace è la parte anatonica più in tensione ed in evidenza, sia per l’elemento del telo posizionato sotto, sia per la scelta prospettica su di un corpo, mai utilizzata prima da nessun altro.

“Ebbe sempre opinione Andrea che le buone statue antiche fussino sempre più perfette e avessino più belle parti che non mostra il naturale [...] Mostrò costui col miglior modo come nella pittura si potesse fare gli scorti delle figure al di sotto insù, il che fu certo invenzione difficile e capricciosa.”( G. Vasari ).

Il telo che copre le gambe di Cristo, poi, sembra accentuarle tese fino a dare il senso del freddo della lastra di marmo sul quale è riposto.

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