26 apr 2011

LEONARDO : LA VERGINE DELLE ROCCE



Ne La Vergine delle rocce, si avverte tutta la singolarità, la delicatezza, il misticismo della pittura di Leonardo.
Il fondo roccioso ha un effetto quasi magico, e vi si associa la stessa completezza e lo stesso spessore spirituale che si nota nei lineamenti della Vergine.
Per quello che riguarda questo punto, cioè, quello dei tratti dei volti delle figure di Leonardo, in particolare, quelle femminili, ci sono da dire delle cose fondamentali, ormai quasi accertate dell’artista, o meglio, “del genio”…Piccoli particolari sui quali lo stesso Sigmund Freud, elaborò la propria versione…

Cioè, l’artista, sarebbe cresciuto con il complesso di avere due madri…Infatti, è praticamente certa, la nascita illegittima di Leonardo, (16-4-1452)da Piero di Antonio e Caterina, poi, da molto piccolo, vivrà col padre e la madre adottiva.

Freud, porrà l’attenzione, proprio ad un sogno che Leonardo trascrisse e che fece spesso: il “Sogno del Nibbio“.
Anche questi punti, quindi andranno a caratterizzare tutto questo misticismo che tutti cogliamo nei tratti dei volti delle “donne” di Leonardo…Delicati, ma pensanti, intelligenti, riflessivi, allusivi, che vivono nel loro spazio dove si trovano collocati, ma si elevano dall’interno a qualcosa che è sempre oltre.

Leonardo, da adolescente, studierà a Firenze, nella bottega del Verrocchio.

Oggi, troviamo La Vergine delle rocce al Louvre.
Di quest’opera possiamo dire che era un dipinto ad olio su tavola, più o meno terminato nel 1486 e la sua stesura, durò per almeno 2, 3 anni.
Successivamente, fu trasferito per restauro su tela nel XIX secolo.
La scena è collocata in un’architettura meravigliosa composta da grandi rocce e qui e li fiori e piante.
Lontano si percepisce un’altra delle sue caratteristiche principali: una sorta di prospettiva atmosferica..
In più vediamo che l’abbraccio della Madonna, è rivolto a Giovanni Battista, che è rappresentato come un bimbo nudo, che sta osservando Gesù, rappresentato in un altro bimbo nudo, mentre Maria, con l’altra mano gli benedice il capo. Dietro a Gesù, troviamo la figura di un angelo che indica Giovanni mentre con uno sguardo tipico dei volti “leonardeschi”, tenta di spiegare la storia a chi osserva.
C’è talmente tanta comunicazione tra le figure di questa scena, sia a livello sturtturale, compositivo e tecnico, che “emotivo”, tanto da farla risultare quasi cinematografica..E tutta questa comunicazione, si svolge sempre nel contesto di questo silenzio mistico di Leonardo…
Questa versione, la prima, si trova al Louvre, ma c’ è una seconda versione, che si trova alla National Gallery di Londra. Forse, specificare che si tratta di una delle opere più famose di Leonardo, è inutile, e anche il fatto che sia una delle tante che cela molti dei concetti inspiegabili.

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